Sanitari negligenti, responsabile di malasanità anche l’ospedale.


I casi di malasanità più clamorosi vengono alla ribalta attraverso testate giornalistiche oppure notiziari televisivi e riguardano storie che sconcertano l’opinione pubblica perché, il più delle volte, le vittime sono proprio i bambini. Momenti gioiosi come quelli che precedono la nascita di un figlio in pochi attimi si trasformano in una vera tragedia che condizionerà permanentemente non solo la vita del nascituro ma anche quella delle persone che si prendono e prenderanno cura di lui per il resto della sua vita.
La Corte d’ Appello di Palermo, con la sentenza del 23 gennaio 2013, n. 88 ha statuito l'obbligo per i sanitari di valutare correttamente i dati provenienti dalle apparecchiature mediche e, al contempo, di eseguire gli opportuni controlli per impedire la sofferenza fetale. La sentenza condanna i sanitari “a risarcire il danno ai genitori e al bambino nato con deficit [perché responsabili] di gravi negligenze durante il ricovero e nelle fasi antecedenti al parto”. La sentenza ribadisce il principio ormai consolidato secondo cui “anche l’ospedale è responsabile in solido con i sanitari, in quanto l’azienda ospedaliera è tenuta a garantire alla gestante la migliore e corretta assistenza consistente anche nel mettere a disposizione della paziente il proprio apparato organizzativo e strumentale”.
Il risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali spetta sia al nascituro che ai genitori che sostengono e sosterranno ingenti spese per fare fronte alle cure necessarie. La famiglia palermitana ha percepito un risarcimento pari ad Euro 1.200.000,00 ed una somma di Euro 1.300,00 da corrispondere al figlio, invalido al 100%.


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