immagine art. 3L'art. 1803 del codice civile definisce il comodato d'uso come "il contratto col quale una parte (comodante) consegna all'altra (comodatario) una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l'obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta".


Vediamo meglio di cosa si tratta.

Quali sono le regole di un bene immobile dato o ricevuto in comodato d'uso?

Partiamo col precisare che il comodato è gratuito nel senso che il comodatario non deve corrisopndere nessun canone di locazione! Per gli immobili il contratto di comodato va stipulato e registrato in forma scritta presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data in cui è stato sottoscritto, come indicato nel D.P.R. 131/86, art. 5, del T.U.I.R. - Testo Unico Imposte di Registro.

Innanzitutto è bene precisare che il comodatario può utilizzare il bene solo per la durata e l'uso pattuiti, custodendolo "con la diligenza del buon padre di famiglia".
Il comodario non può cedere ad altri il diritto di godere del bene, senza esplicito consenso del proprietario. Se il comodatario non rispetta tali obblighi contrattuali, il proprietario può richiedere sia l'immediata restituzione del bene, sia il risarcimento dei danni.

Qual è la durata del comodato?

Se tra il proprietario e il comodatario non è stata stabilita nessuna data, allora il comodatraio dovrà restituirte il bene non appena il proprietario lo richieda mentre se viene stabilita una scadenza, il comodatario dovrà rispettare quella per la restituzione dell'immobile.

Quali sono le spese a cui deve far fronte il comodatario?

Il comodatario dovrà fare fronte a tutte le spese di cui necessita l'immobile e qualora queste presentassero dei caratteri d'urgenza e fossero esosi, avrà sicuramente diritto ad un rimborso da parte del proprietario dell'immobile.
Se invece, il proprietario abbia consegnato in comodato un immobile che presenti dei vizi e difetti tali da recare danno a chi se ne serve, il comodante è tenuto al risarcimento nel caso in cui, pur a conoscenza di tali vizi, non ne abbia avvertito il comodatario.

Chi paga le tasse per il comodato d'uso?

Il comodatario è un semplice detentore e non il proprietario del bene immobile, pertanto non deve pagare le imposte municipali/statali sulla proprietà (IMU-IRPEF).
La TASI per contratti di durata superiore a 6 mesi va ripartita tra proprietario e comodatario e nel caso in cui uno dei due non dovesse pagare, l’altro non ne risponde.
Il comodatario è il soggetto che occupa l'immobile e come tale è tenuto al pagamento della TARI, tassa sui rifiuti.